domenica 27 aprile 2014

Dilettanti vs Professionisti (va in scena il Voltini)


E venne il giorno.....
E venne il giorno della retrocessione e la squadra cremasca (o forse meglio dire "rivierasca") tornò inesorabilmente tra i dilettanti.
Torna inesorabilmente nel rango che gli compete, dopo il fallimento societario, poi mascherato da rinascita dell'araba fenice.
Ma prima di entrar nel merito dei giorni nostri, ripercorriamo un po di storia.
Chiusa l'era Andreini, con un "super" Pergo sempre ai vertici, che sfornava talenti, la società passa prima in "mani" bresciane e poi bergamasche conoscendo momenti difficili e successive rinascite.
I momenti difficili dei "cannibali" sono spesso coincisi con le proprietà legate al mondo dell'imprenditoria edile, un mondo in cui gli "affari" si sono spesso conclusi con grossi guadagni, ma spesso concentrati nelle mani di poca gente.
Ma cosa c'entra questo con i canarini cremaschi? C'entra e come, perché ogni "palazzinaro" bresciano o laziale ha sempre avuto la "fissa" dell'area "Voltini" ha sempre avuto proclami di grandezza, di volontà di dotare Crema di nuove strutture sportive, di voler costruire quello stadio moderno che permetterebbe al calcio cremasco il salto di qualità.
Sempre e solo attraverso delle compensazioni che prevedano, l'acquisizione della nuova area a titolo gratuito (o quasi) dal Comune e la contestuale cessione dell'area del Voltini (da parte del Comune) per edificare, generando quindi la necessaria disponibilità economica per realizzare il nuovo impianto.
La città avrebbe avuto nuovi e moderni impianti, un nuovo centro commerciale e una nuova conformazione topografica..... Uuuu ma quante cose belleeeee !!!!

Bene, ma tutto questo prima non si poteva realizzare perché il PGT (ex piano regolatore) non prevedeva la trasformazione dell'area Voltini e l'iter di conversione sarebbe stato molto lungo.
Oggi il nuovo PGT prevede già la nuova destinazione d'uso dell'area (commerciale/direzionale/residenziale).
Ma l'amministrazione non può privarsi di un impianto sportivo che pur vecchio che sia, svolge il suo servizio egregiamente, sarebbe uno schiaffo alla città e una sicura perdita di voti.
A meno che........ la società calcistica non si faccia promotrice del solito vecchio progetto, acquisire una nuova area a titolo pressoché gratuito, edificare l'impianto che necessita, senza grandi sfarzi ma corredato da tutti i servizi (commerciali) utili a rendere l'area "interessante" giustificandone la spesa, di conseguenza intervenire sulla "vecchia" area del Voltini ove si costruirà ciò che serve, servendo chi necessita.
E qui il maligno, l'irriverente e il cattivo pensa male (Andreotti docet) e va a capire che forse anche la politica ha il suo ruolo, e allora potrebbe spiegarsi anche la velocità della nascita del "pergolone", il trasferimento da pizzighettone propiziato e sponsorizzato proprio dalla politica cremasca.
E qui si capirebbe anche la permanenza a Crema della compagine societaria nonostante la retrocessione nei dilettanti, perché parliamoci chiaro, fare una serie D a Crema o farla a Pizzighettone o a Castellone, proprio non cambia nulla, anzi!
Allora spiegherebbe anche la scelta di restare, nonostante un imprenditore valuterebbe il ritorno sulle rive cremonesi sicuramente più vantaggioso, grazie ai costi minori che sosterrebbe per la gestione ordinaria in cambio di un pressochè uguale numero di biglietti staccati la domenica pomeriggio.
La domanda cattiva, alla quale non si cerca la risposta è quindi volta a capire il perché di tanta enfasi sportiva, se poi non si nomina nemmeno un assessore ma solo un "prestanome di facciata", perché tanta spasmodica ricerca di soluzioni, che per la città sono state solo dei costi, senza alcun beneficio di sorta se non la chiusura al traffico della zona stadio per alcuni pomeriggi, il perchè si intrecciano sempre i destini della squadra con gli ambienti dell'edilizia, il perché legati a quegli ambienti ci siano sempre solo alcuni politici.
Ma come dicono in Francia, "ça va sans dire", solo con il tempo (ma scorre inesorabile e la fine mandatura si fa sempre più prossima) vedremo l'effetto che fa. Ma proprio in Francia sono "sbarcati" gli ultimi sceicchi, in Italia fino ad oggi abbiam visto solo speculatori, quindi speriamo solo non sia l'ennesima suppostona formato gigante che ci viene da troppo tempo propinata in ogni salsa. 


venerdì 18 aprile 2014

Arrivismo pensieroso.

Hanno detto che "ha fretta", che è un arrivista, che vuol fare il furbo e che nonostante tutto non ha alcuna competenza, eccezion fatta per il "potente" sponsor che dall'alto, proprio come mangiafuoco tira i fili per muovere il burattino.
Ma allora il burattino è lui? 
È lui il pinocchio cremasco?
È cresciuto all'ombra del piantone,
c'è chi dice fosse solo sdraiato a riposare, ma ammettiamolo tutti, almeno una volta in agosto l'abbiamo visto lavorare.
L'abbiamo visto guidare un muletto, montare un palco, avvitare una lampadina o preparare una salamella. Direi quindi che il curricola per guidare un ministero della repubblica del tortello non gli manca.
Ha le giuste competenze, lui è il vero uomo del fare, il giovane tuttofare.
Con lui potremo starne certi, riusciremo a sbloccare tutto il nord-est della città, i tempi son maturi! 
Non si poteva permettere che altri gestissero il momento, non si poteva pensare che ci si potesse lasciar scappare l'affare.
Mangiafuoco è pronto, vuol sfoderare un altro colpo a sorpresa, cazzuola alla mano, ciment sulla spalla, un colpo di pala ed uno di vanga.
La città si sveglia, alcuni dicon..."si desta" e come d'incanto prende forma e si alza.
Si alzan palazzi, si creano spiazzi s'inauguran piazze intitolate anche al cantante. 
A quel genovese che non aveva pretese,
a quel genovese che volle per altri cantare ribelle, cantar cose belle.
Si tagliano nastri, si apron le porte
di altri mercati e di arti raccolte.
Perché non creiamo nell'area che cambia,
lo spazio deciso di chi prega e è canta?
Felici amici, felici davvero.
Non abbiate timori, qui proprio non credo!
Mangiafuoco è pronto a diriger Pinocchio, la città in un tratto
cambia faccia è un nuovo impatto.
Pinocchio o pupazzo, pupazzo al lavoro!
Qui servon martelli, picconi ed ombrelli.
Ombrelli che s'alzan con un gesto preciso, 
lo sberleffo d'un tempo è ancor più deciso!
Sveglia o fratelli, sveglia o compagni!
Abbattiamo le fabbriche e costruiamo per anni.
Quindi.....

POSSIAMO COSTRUIRLA?
certo che possiamo!
Con pinocchio aggiusta tutto!



lunedì 7 aprile 2014

VECCHI LEONI

Vecchi Leoni 
-AGOSTINO RESTEGHELLI-
Da anni ha abbandonato la scena politica cittadina, ma per molti anni "fiamma" della destra cremasca.
Resteghelli, è uno degli ultimi leoni della destra cremasca, la destra che viene dal passato, la destra che ha tenuto accesa la fiamma della speranza, la fiiamma della coerenza, la fiamma della passione per la politica l'ordine e la ragione che hanno animato prima il Movimento Sociale Italiano e Alleanza Nazionale solo in un secondo momento.
Classe 1948, ha militato nel MSI divenendone segretario cittadino, ha seduto tra i banchi dell'opposizione in consiglio comunale, vanta persino una candidatura (di bandiera) a sindaco di Crema.
Con la nascita di Alleanza Nazionale le sue apparizioni si fanno più sporadiche fino ad esaurirsi con l'avvento dell'era Berlusconi e del "partito unico".
Oggi, da poco libero dagli impegni professionali, si ventila che possa tornare in sella. 
L'appiattimento del panorama politico nazionale, ma ancor di più cittadino, sta ridestando l'antico orgoglio combattente che mai si è totalmente spento nei petti degli uomini di antica tradizione e che torna ad animare i giovani.
Ecco allora che attorno a nuove iniziative si paventa il ritorno degli uomini d'esperienza, un gruppo di persone con il  dna politico completo, non certamente con la volontà di brillare di luce propria ma con la volontà di accendere in altri quella fiamma che ha funzionato da "faro" per più di una generazione.
Crema ha realmente la necessità di rispolverare gli "antichi" passionari?
Crema ha oggi più che mai esigenza di nuove forze che però siano ben illuminate dai valori di correttezza, lealtà e servizio e in questo ruolo non si può che dar atto al "vecchio leone" di racchiuderne a pieno il valore.
Vedremo, saranno solo voci o ci sarà del vero?