mercoledì 5 ottobre 2016

2017 ma che te lo dico a fare?

Siamo arrivati vicini al capolinea, stiamo concludendo la più noiosa, contestata e inconcludente (a detta di molti) mandatura comunale.
Stiamo finalmente per leggere i titoli di coda ad un film che fa rimpiangere la vecchia corazzata Potëmkin.
Un film che per i suoi valori tecnici ed estetici è generalmente ritenuto fra i migliori film di propaganda nonché una delle più compiute espressioni cinematografiche della produzione russa, ma nella maggioranza dei cittadini suscita come nel secondo tragico Fantozzi  all'interno di un cineforum, un boato da stadio (e 92 minuti di applausi).....
« Per me… La corazzata Kotiomkin… è una cagata pazzesca! ».
Questo è il sentimento che si sente passeggiando per via XX Settembre, per via Mazzini e che si tocca con mano ai tavolini occupati dall'elite medio borghese di piazza Duomo sorseggiando uno spritz o bevendo un caffè.
Dicevamo che sta terminando un'era, sta chiudendosi la prima "reggenza" femminile in città, sta chiudendosi una parentesi che è nata gentile ma che si chiude con molte stizzite e sguaiate prese di posizione che han fatto male a qualcuno ma che non hanno fatto bene alla nostra città.
Normale che un'amministrazione non sarà gradita a tutti, normale che ogni parentesi che si chiude si porti via al suo interno tante fasi e tante polemiche legate a cose non fatte, a cose fatte male o a cose che potevano essere fatte meglio, e anche questa amministrazione centra in pieno le stesse problematiche o gli stessi obbiettivi.
L'amarezza che tuttavia è comune a molti, è l'aver percepito che il "tutto compreso" è stato spesso privo dell'elemento essenziale che è la buona fede.
Nulla di quanto fatto, si è percepito, è stato fatto al di fuori di un quadro d'insieme, tutto è stato orchestrato per un comune denominatore. Tutto è stato fatto senza tenere in grande considerazione il benessere non solo a breve termine ma soprattutto a lungo termine per la città.
Crema continua ad essere isolata dal mondo, con l'unica via di comunicazione a scorrimento veloce che mantiene un'assurda ed inutile strozzatura ad imbuto. Con un sistema ferroviario che farebbe impallidire George Stephenson.
Crema continua a non sviluppare ne la piccola ne la media e nemmeno la grande impresa, Crema che ha perso da molto anche la vocazione agricola oggi non ha identità.
Nessuna iniziativa a sostegno ed impulso all'imprenditoria, nessuna programmazione per lo sfruttamento turistico della nostra città che avrebbe molto da far vedere, nonostante il fallimentare Extraordinary Crema, ben pensato (dagli operatori del settore turistico)  e mal gestito (dai pro tempore amministratori).
Nessun concreto piano di sviluppo a sostegno della formazione scolastica del comprensorio cremasco.
In compenso abbiamo registrato posizionamento a 90' per abusi edilizi (palazzine ai Sabbioni) per concessioni di spazi a conoscenti ed amici (mercato Astroungarico; gazebo giardini), per presenza incontrollata di persone irrispettose della legalità.
Crema però si è dovuta riempire le orecchie ancor prima della bocca con parole come "accoglienza", "uguaglianza" e "disponibilità"; Crema si è però dotata di una nuova pompa di benzina (che ha fatto chiudere alcuni storici distributori); Crema avrà però un centro "COMMERCIALE" ancor più grande e con un bel parcheggio accogliente e non a pagamento (dove non si deve dar nulla nemmeno agli abusivi segnalatori); Crema avrà anche un bel gruzzoletto assicurato dalla gestione delle soste e dalla cessione delle partecipazioni "multi utility" (cedute al minimo sindacale senza alcuna sensata valorizzazione dei brand e degli spazi); Crema ha anche beneficiato delle imposizioni amministrative e sanzionatorie della ormai ex (forse) provincia di Cremona che oramai alla canna del gas, in piena agonia, non trova di meglio che installare redditizi telelaser.
Crema però si è dotata (sarebbe meglio dovrebbe dotarsi) di una nuova e meravigliosa pista d'atletica (fa niente se in cambio si è dovuto permettere di edificare dove non sarebbe stato possibile); Crema per un anno è stata una delle tante CITTÀ EUROPEA DELLO SPORT, e anche in questo caso, fa niente se il bilancio della commercial qualifica sarà negativo, fa niente se le spese sostenute per pressoché inutili manifestazioni sportive non hanno portato grandi (o piccoli) benefici alla città, tanto saremo sul grande schermo, siamo stati set cinematografico e i danni al porfido della piazza sono ancora evidenti, così come restano ancora vuote le tasche delle comparse nonostante un amministratore si sia prodigato a dire che si deve star sereni perché il giusto arriverà...
E se non basta questo per ricordare la nostra corazzata Potëmkin, pensate solo che mentre assistevamo a questa fantastica proiezione ci perdevamo il mitico 21-0 che gli Azzurri della nazionale di calcio inflissero agli Inglesi. “Nel buio della sala correvano voci incontrollate e pazzesche: si diceva che aveva segnato anche Zoff di testa, su calcio d’angolo”.
Una sola raccomandazione per il prossimo anno:
ANDATE A VOTARE!