Ma la cosa ancor più tragica sta nel fatto che non vediamo all’orizzonte nessuna schiarita.
Mandati esplorativi, tentativi di dialogo che si scontrano su muri indistruttibili, costruiti con la supponenza e l’arroganza.
Abbiamo votato, lo abbiamo fatto con una legge elettorale che sapevamo non avrebbe portato a nulla di buono, ma i nostri rappresentanti se ne sono guardati bene dal volerla realmente cambiare.
Abbiamo votato e abbiamo espresso le nostre preferenze, l’Italia ha dato credito ad un partito che pur non avendo mai governato si è presentato pieno di speranza e di voglia di provare a farlo, ma non ha convinto la maggior parte degli italiani perché una parte anche maggiore ha pensato che un gruppo di partiti fatti di tante persone diverse tra loro e con idee e ideali differenti, avrebbe potuto esprimere un governo in grado di guidare il paese in un modo migliore.
Unico dato certo di queste elezioni, è la sonora sconfitta per chi il paese lo ha guidato negli ultimi anni, per chi non è stato in grado di dimostrare all’Italia intera di avere la capacità di risollevare l’Italia dalla proprie ceneri.
Ora, nessuno ha realmente i numeri per poter governare in modo concreto e solido il paese, nessuno sembra essere in grado di poter dare al nostro paese la stabilità di cui necessita per affrontare le sfide volte a riportare l’Italia tra i grandi del mondo, per capacità industriale, politica ed economica.
E allora?
E allora il rischio è di riconsegnare le chiavi dell’auto a quell’autista che si è visto revocare la patente.
Veti incrociati, capacità ridotte, immobilismo politico nelle riforme (a partire da quella elettorale) e nelle relazioni internazionali.
Ma gli Italiani si meritano tutto questo?
Ma è quello che abbiamo voluto con le elezioni del #4marzo?
È veramente quel segno di discontinuità che da più parti si è voluto con le ultime elezioni?
O alla luce di tutto questo, si deve dar credito a chi ancor prima del voto aveva pronosticato l’immobilismo e alla fine la “grande ammucchiata” che fa tanta felicità per tutti e che garantisce la comodità della poltrona per altri cinque anni nei quali nulla si farà di meglio?