mercoledì 5 febbraio 2014

VIAGGIO NEL FUTURO (2)

Ci spiega di rappresentare politicamente il "centro avanti", e che i vecchi schieramenti destra/centro/sinistra sono ormai da anni superati, oggi anche a livello nazionale gli schieramenti sono divisi tra avanti (centro-avanti lo schieramento che governa Crema e la Provincia dell'Adda -poi ci faremo spiegare questa-) e retro, o addirittura gli intransigenti retro-statici.
Crema dicevamo è cambiata, ci dice conti poco più di centomila abitanti, ci spiega che grazie alle opere realizzate circa trent'anni prima, la città è finalmente rinata.
A questo punto abbiamo dovuto spiegargli che noi veniamo dal passato e che non sappiamo cosa era successo dopo il 2014....
Ci accompagna allora in un ufficio che è ubicato dove oggi è lo stabile disabitato delle ex carceri, e ci spiega che l'immobile molti anni fa fu unito al palazzo Comunale e che oggi ospita tra l'altro l'archivio storico multimediale.
Accende allora un grande monitor a parete e dopo aver digitato sullo schermo "2014" appare ai nostri occhi qualcosa di familiare.....
La fotografia formato "famiglia Adams" della giunta Bonaldi...."finalmente a casa" diremmo...
Le immagini cominciano a scorrere e il sindaco ci spiega che l'amministrazione Bonaldi durò due mandati, infatti la sindaca fu trombata alle elezioni nazionali ma venne comunque riconfermata alla guida della città. Erano anni difficili (a noi lo dice!), ma non i peggiori per la città.
Crema raggiunse il suo momento peggiore con il successivo Sindaco, nel 2025 la città arrivò ad accogliere meno di trentamila abitanti, la ferrovia fu smantellata, e la città poteva contare unicamente sui collegamenti via gomma per Milano.
La "castelleonese" era diventata poco più di una strada di campagna, Cremona sviluppò i collegamenti con la vicina Brescia e il governo provinciale passato nelle mani di un ex senatore di sinistra, scelse di boicottare oltre modo Crema e il Cremasco.
Oltre alla ferrovia, Crema perse le caserme, e persino alcune scuole (quelle di competenza provinciale) rischiarono di essere chiuse, mentre l'università chiuse veramente. 
Il territorio, fortemente penalizzato perse una dopo l'altra molte delle attività produttive e la gente a poco a poco abbandonò la città. Persino i "migranti" non si stabilivano più in Crema, il comune non era più in grado di garantir loro assistenza.
Una nuova era di scandali, inchieste e terremoti giudiziar/politici si abbattè sulla politica nazionale e su quella locale, la magistratura appena riformata dal Primo ministro (un tipo toscano un po tosto), cominciò ad affondare gli artigli nel malaffare che all'epoca serpeggiava in tutta la nazione.
(Segue)

Nessun commento:

Posta un commento

Ogni commentatore si assume la piena responsabilità di quanto scritto, l'autore del presente blog non ha alcun collegamento con quanto scritto da altri.
Ogni commento è pertanto libero, a condizione che venga mantenuto un livello di educazione e rispetto adeguato.