mercoledì 20 novembre 2013

SOCIETÀ CREMASCA CALORE meglio l'uovo oggi o la gallina domani?

Oggi sono con i rossi.... Lottaroli e Bettenzoli questa volta non hanno detto niente di sbagliato....
SOCIETÀ CREMASCA CALORE

Partiamo da qui.......

“Negli ultimi esercizi – scrive la Bonaldi nell’interrogazione - sono pervenute da S.C.C.A. notizie assolutamente frammentarie; due richieste di informazioni e chiarimenti indirizzate al Sindaco di Crema nel settembre e nel novembre del 2010 dal Gruppo Consiliare del PD hanno avuto la prima risposte assolutamente evasive e la seconda nessuna risposta. La situazione è aggravata dalla circostanza che l’ultimo bilancio disponibile della S.C.C.A., riferito all’esercizio 2010, chiude con un disavanzo di 402mila euro. Siamo di fronte ad una sostanziale ed allarmante mancanza di chiarezza sul progetto, specie dal punto di vista delle previsioni economiche e delle esigenze di capitalizzazione della società medesima, elementi che hanno ripercussioni assolutamente negative sull’andamento, economico e di immagine, del progetto medesimo”. 
Un quadro che richiede alcune informazioni richieste nell’interrogazione: il numero dei contratti effettivamente conclusi in questi anni dalla società cremasca calore e quelli che secondo il business plan si sarebbero dovuti concludere;  il piano di marketing per la commercializzazione dei contratti, la strategia commerciale, le politiche tariffarie. “Ci interessa sapere – spiega la candidata sindaco – a quanto ammonta in precisione il debito di S.C.C.A. nei confronti del Comune di Crema e se il Comune intenda accogliere la richiesta di rateizzazione dello stesso e con quale modalità. Infine dobbiamo capire se corrisponde al vero l’esigenza di ricapitalizzazione della Società Cremasca Calore srl  e, in tal caso, se, come socio di maggioranza, sarà la Scs Servizi Locali a dover intervenire nella ricapitalizzazione della società e quindi, a cascata, la società S.C.R.P” 

(http://www.welfarenetwork.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4885:cremadebito-scca-interrogazione-della-bonaldi&catid=127:cremasco&itemid=169)



ARRIVIAMO ad oggi, l'amministrazione vuole cedere le quote della società, di fatto, il comune dopo aver investito decine di milioni di euro, dopo aver mal gestito la fase degli allacci e ancor peggio gestito tutta la dinamica commerciale e di marketing per l'incremento dei clienti, nel momento in cui, nonostante tutto comincia a macinare utili (si parla di 80.000 euro nell'esercizio 2012), vuole vendere la partecipazione o alla società privata già partner o ad altro privato (si ipotizza un colosso energetico)......
Facciamo due passi indietro....
La società del teleriscaldamento fu fortemente voluta dall'amministrazione Ceravolo, costituita e avute le licenze alla vigilia delle elezioni che ne segnarono la sconfitta elettorale, nonostante molti uomini fossero già stati piazzati.....
All'indomani della vittoria elettorale, l'amministrazione Bruttomesso diede rapidamente avvio al programma di stesura delle condotte affidando l'appalto in quattro e quattr'otto ad una società che comunque eseguì i lavori come doveva percependo compensi milionari.
L'allora minoranza, che poi era la ex maggioranza.... Che poi è l'attuale amministrazione (PD in testa), si straccio le vesti contestando tutto il contestabile, compresa tutto l'intero progetto, che per altro era stato voluto da loro......
(Non è che forse contestavano di non poter gestire gli appalti e i flussi finanziari???) 
Eseguiti i lavori, il grosso del movimento finanziario cessa. Oggi restano i forti debiti (contratti per la stesura della rete, per altro ammortizzabili come è giusto che sia con un programma pluriennale) e la gestione ordinaria che, nonostante la fallimentare programmazione commerciale, comincia a dare (forse inaspettatamente) risultati positivi.
Ma.... Una società come questa come può evolvere?
Se ben gestita può evolvere con un FORTE aumento delle utenze, e di conseguenza un importante incremento degli utili, che permetterebbero  non solo un regolare rientro delle esposizioni debitorie di lungo periodo, ma anche un dividendo agli azionisti, con conseguente beneficio per le casse comunali che vedrebbero anno dopo anno un versamento di liquidità.
Di conseguenza, un rafforzamento dell'azienda con probabili nuovi investimenti di lungo periodo per lo sviluppo della rete e incremento degli allacci.....
Ciò comporterebbe un sicuro aumento del valore della società e una possibilità di maggiore realizzo in caso di cessione parziale o totale delle quote dilazionata nel tempo.
Vendere oggi significa preferite l'uovo oggi alla gallina di domani, ma significa gestire un importante flusso finanziario in entrata, senza rischiare di dover vedere ancora una volta "beneficiare" di tale manna dal cielo, un altro schieramento politico.
Azzardo una proposta, cedere per cedere, perché non dare la possibilità ai cittadini di Crema di partecipare alla privatizzazione? 
Io oggi compererei delle quote (di ridicola entità e quindi di assoluta irrilevanza nella gestione aziendale) confidando nello sviluppo che il partner privato (che potrebbe a questo punto diventare socio di maggioranza) darà all'azienda.
Tra cinque o dieci anni, il valore delle mie quote "forse" non sarà raddoppiato, ma "forse" non ci andrò poi così lontano.

Per questo oggi sto con Bettenzoli e Lottaroli, anche se sono convinto che la loro rimostranza è limitata ad una questione di poltrone, non tanto ad un interesse della collettività.




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